lunedì 10 ottobre 2011

Recensione: Teen Titans #1 (The New 52)

Superboy #1 l'ho già recensito qui, e lo sottolineo perché è un titolo strettamente connesso a questo Teen Titans #1.

Le scene finali dei due albi sono identiche: Superboy viene prelevato dal laboratorio in cui si trova, per essere spedito in missione per conto dell'organizzazione (clandestina e paramilitare) N.O.W.H.E.R.E.

I Teen Titans - vale la pena ricordarlo - sono il supergruppo che riunisce i sidekicks, spalle giovanili dei supereroi di casa DC Comics. La moda di introdurre le spalle si è affermata a partire dall'introduzione di Robin nei comics di Batman e da allora (quasi) nessun superuomo è rimasto immune da questo vezzo.

I Titans hanno una storia editoriale lunga, costellata anche da punte d'eccellenza (il periodo della gestione dei personaggi da parte di George Perez e Marv Wolfman, per esempio) e un azzeramento completo della loro continuity può essere sicuramente mal digerito da qualche lettore.

Poco male però, perché in fondo si tratta di un (bel) prodotto per adolescenti. Piuttosto improbabile che i suoi lettori restino fedeli nel corso di vari decenni.

Kid Flash
In Teen Titans #1, a parte la (già vista) scena finale, Superboy non compare. L'albo si limita a costruire tre scene per introdurre tre altri componenti del gruppo: Kid Flash, Wonder Girl e Red Robin (ossia il vecchio Robin Tim Drake).  E ognuna delle scene termina col botto! No, non voglio dire che si tratta di scene indimenticabili. Tutte e tre si concludono proprio con una esplosione.

Primo bum: Kid Flash! Si presenta sulla scena di un incendio, fa lo spaccone davanti alle telecamere, irrompe nell'edificio in fiamme per salvare tutti... e provoca un disastro! L'edificio salta in aria suscitando un clamore mediatico immediato.

Red Robin
Secondo bum: Red Robin. Segue i notiziari video che mostrano una opinione pubblica preoccupata dal proliferare di super-adolescenti incapaci di gestire i propri poteri. Gli schermi mostrano gente come Static (quello di Static Shock di cui ho parlato qui), Raven, Solstice, Miss Martian e altri. Alcuni vengono arrestati come pericoli pubblici. 

Red Robin viene interrotto da agenti della N.O.W.H.E.R.E. desiderosi di reclutarlo con le maniere forti al pari di quanto già fatto con altri super-adolescenti. Red Robin attiva un ordigno esplosivo e fugge.

Terzo bum: Wonder Girl. Finge d'esser una ragazza normale quando incappa a sua volta in un agente N.O.W.H.E.R.E. con intenzioni non certo benigne. Red Robin interviene a salvarla, ma la N.O.W.H.E.R.E. prova ad avere la meglio scatenando contro i ragazzi un elicottero militare.Wonder Girl scatena esplosivamente tutto il suo potere. Tanti saluti all'elicottero.

Leggi! C'è scritto chi è questa.
Scena finale (ultime due pagine): viene annunciato che Superboy farà parte della partita. Fine. Non è quindi l'albo più epico e pregno di significati del mondo. Eppure...

Eppure l'arte di Brett Booth è mozzafiato, e chi lo conosce lo sa. Lo stile è quello adatto al target di lettori (che ricalca vagamente quello usato dal disegnatore Al Rio per il supergruppo adolescenziale Gen 13, un successo Image Comics degli anni '90), ma la cura dei dettagli, la ricercatezza dei tratteggi, l'immediato impatto dell'azione sono eccelsi.

Di Scott Lobdell cosa dire? Sta giocando bene le sue carte. C'è tensione, c'è ritmo, c'è suspense... e funzionano! E' anche molto più chiaro di quanto non fosse da Superboy#1 dove si voglia andare a parare. Titans e N.O.W.H.E.R.E. sono nemici giurati e Superboy sarà l'ago della bilancia nello scontro, ponendosi inizialmente dalla parte sbagliata.

Fine dell'analisi semantica sulla serie.

Una lettura piacevolissima e un titolo che diventerà sicuramente un hit commerciale. E che non dimenticherete facilmente. Se avete 12 anni.


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