L'apertura dell'albo ha già suscitato polemiche, tirandosi addosso accuse di maschilismo. Selina Kyle/Catwoman per le prime due pagine compare minuziosamente inquadrata in ogni dettaglio del suo lato A e lato B senza che mai venga mostrata in volto.
In ogni vignetta del resto dell'albo Gulliem March mostra di non difettare di preparazione tecnica nel delineare anatomie umane, ma fa di tutto per convicerci del contrario ogni volta che pone la matita su Catwoman. Le pose della gatta vengono deformate all'inverosimile, artifizio slapstick ben lontano dall'intento di comunicare dinamismo quanto piuttosto mirato a pompare alti i livelli ormonali. Peccato che con figure tanto inverosimili, ben oltre i limiti del ridicolo, le deformazioni anatomiche non riescano a raggiungere neanche questo obiettivo.
Vabbè... |
La versione ufficiale in questo nuovo universo, sembra (da alcuni flashback) quella di una gatta la cui madre era una prostituta, mentre nel presente Selina non si farebbe poi tanti scrupoli a seguire istinti omicidi nei confronti dell'ex-pappone di questa. Gli spunti di caratterizzazione quindi non mancano, sebbene restino compressi e sovrastati da una parte grafica esuberante e disconnessa dai testi.
Conclude l'albo una splash page esplicita raffigurante l'amplesso fra Batman e Catwoman. Inverosimile nella distribuzione dei pesi nelle figure umane e inguardabile per composizione complessiva. E condita infine dal ridicolo del ridicolo: i due personaggi non si disfano minimamente dei costumi in lattice. Spero per loro che le tutine abbiano bottoni nei punti giusti invece che le zip!
Albo che gioca tutto e solo sul titillamento di istinti primordiali, per altro senza riuscire a convicere neanche in questo, e che per corposità della narrazione si legge in circa quattro minuti. Và... diciamo tre. Anche due, se siete svelti a leggere e non vi portate il giornaletto in bagno.
Selina non ci va certo leggera... |
Per questo motivo le polemiche attorno all'albo non sono poi così incomprensibili. Penso che le voci contrarie più che scandalo comunichino la sensazione di essere stati defraudati.
Vi rimando al blog di Stefano Perullo per visionare alcune parodie della pagina conclusiva di Catwoman #1.
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