martedì 11 ottobre 2011

Recensione: Birds of Prey #1 (The New 52)

Appena aperto l'albo non si può storcere la bocca di fronte ad alcune scelte grafiche. Jesus Saiz come disegnatore non è male, anche se sulle precedenti versioni di Birds of Prey - supergruppo tutto al femminile - si sono viste matite più incisive. Lo spazio per il miglioramento di alcune incertezze sicuramente c'è.

Ma non è per colpa dei disegni che l'albo provoca una immediata impressione negativa. La pessima colorazione di Nei Ruffino è realmente irritante e invasiva, giocata su effetti di luce onnipresenti e illogici, che fra l'altro tendono a sbiadire e sbavare le chine.

Alla diffusione delle anteprime per la serie, l'accoglienza è stata fredda. Birds of Prey ha la sua base di fans fedelissimi, anche se non numerosi, e ripresentare il gruppo con Starling (componente tutto nuovo inopportunamente messo al centro della copertina) e Poison Ivy (una supercriminale, anche se dall'immagine leggermente riabilitata dopo la serie Gotham City Sirens) non è una scelta che possa generare molta aspettativa.

Black Canary
Si aggiunga anche la presenza di Katana, ex membro del gruppo degli Outsider ma sicuramente non una delle più indimenticabili supereroine di casa DC Comics. Birds of Prey #1, in ogni caso, ruota solo attorno a Black Canary e Starling, rimandando ai prossimi numeri le apparizioni delle altre donne.

Alla sceneggiatura troviamo Duane Swierczynski, scrittore di crime stories letterarie e con già all'attivo diversi lavori per Marvel (Moon Knight, Punisher, Cable, Deadpool, Iron Fist), tutti a dire il vero convincenti solo a metà. Da uno con il suo background ci si attenderebbe qualche approccio realmente innovativo rispetto agli standard dei comics, e che non faccia troppo rimpiangere gli unici due sceneggiatori che su Birds of Prey hanno veramente lavorato bene (Chuck Dixon e Gail Simone).

Se questa aspettativa si stia o meno realizzando è abbastanza difficile dedurlo da questo primo numero, che è giocato solo sull'azione. Per ora i segnali non sono incoraggianti. Il ritmo non manca, ma è eccessivamente frammentato dall'uso sfrenato di flashback (a pagina 12 ce ne sono ben 3) che a conti fatti non sembrano né particolarmente pregni di informazioni, né efficaci per creare tensione narrativa. A mio parere si tratta solo di orpelli pretenziosi.

Starling - Notare gli effetti di luce sparpagliati a caso.
Il flashback più notevole è quello in cui fa la sua brava comparsata Oracolo (alias Barbara Gordon, alias l'attuale Batgirl di cui ho parlato qui) che è buttata dentro l'albo giusto come omaggio doveroso a quella che è stata la fondatrice originaria del vecchio gruppo.

La storia vede un reporter, prezzolato da una misteriosa organizzazione di killer invisibili, pedinare Black Canary per poi ritrovarsi al centro di uno scontro fra questa e i killer. Motivazioni dell'organizzazione criminale del tutto oscure e Starling come fulcro della sequenza d'azione per fare da collante fra i vari attori presenti sulla scena.

Un numero che vi intratterà con moderato interesse (se proprio non avete di meglio da fare) durante i cinque minuti di lettura, terminata la quale non saprete ancora se ci sia un intento chiaro per portare avanti una trama di più lunga gittata, e se questa potrà essere abbastanza significativa da valere la vostra attenzione.


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