martedì 13 settembre 2011

Recensione: Batgirl #1 (The New 52)

Cominciamo dalla copertina, che trovo orrenda e molto meno efficace della splash page interna (pagina 4). La bruttura della cover non ha a che fare con l'indiscutibile bravura del suo autore, Adam Hughes, quanto con una scelta di comunicazione che trovo pacchiana.

Sul corpo in posa plastica di Batgirl, disegnato con tutti i crismi di uno stile cartooning che non necessariamente deve sposare il realismo, spicca una bella testolina zuccherosa, quasi fotografica, fatta apposta per agganciare immediatamente l'attenzione. Come se urlasse "Guardami! Sono di nuovo qui". Tutto quello che vedo io sono due stili di copertina mal amalgamati in uno solo.

Il ritorno di Barbara Gordon nelle vesti di Batgirl è spinoso per i fan, e ha già suscitato clamori forse eccessivi (ne ho parlato qui). Però alla fin fine il peggio è stato evitato: The Killing Joke di Alan Moore non è stato cancellato dalla continuity DC Comics, perché Batgirl #1 chiarisce che quella storia esiste ancora nel nuovo universo.

E allora com'è che Barbara è di nuovo in piedi dopo anni di sedia a rotelle, e anzi si prende anche il lusso di saltellare da un tetto all'altro? Guarita! Cioè non era stata ferita poi così gravemente? Bof... sì, no, bho?

Quei rompiscatole dei fans. Non si accontentano che dentro il numero ci sia un flashback di quando Joker sparò a Barbara (che però non spiega troppo). Le risposte arriveranno in seguito o forse si sta semplicemente glissando sulle domande imbarazzanti.

Niente di male se qualche punto più spinoso riguardo la coerenza delle premesse viene sottaciuto, ma non è una gran partenza perché ciò potrerebbe a difficoltà seguenti nell'approfondire davvero gli aspetti psicologici del personaggio. Una caratterizzazione piatta si può anche tollerare in un numero d'esordio ma diventa un freno man mano che si procede coi numeri successivi.

L'imbarazzo nel fornire risposte univoche lo si nota anche in un altro aspetto: far giore troppo Barbara Gordon della sua riaquisita deambulazione, potrebbe sollevare questioni di political correctness. Sulla sedia a rotelle Barbara era divenuta Oracolo, personaggio molto interessante e amato. C'è il rischio di far involontariamente passare il messaggio che Barbara come Oracolo fosse una persona solo a metà. Per questo motivo ora Barbara viene caratterizzata con estrema fragilità emotiva.

Un equilibrismo dietro l'altro, ma Gail Simone è brava e tiene comunque il passo, anche se emotivamente non si sa se rallegrarsi o dispiacersi che si tratti della stessa sceneggiatrice che aveva dato forma a Oracolo e che ora è in qualche modo parzialmente costretta a rinnegarlo.  

Faccia a faccia fra Batgirl e Mirror
Un altro aspetto notevole della caratterizzazione di Barbara: come Batgirl ha in Batman il suo modello, ma con meno tratti ossessivi. Dove Batman viene sopraffatto dalla repulsione rabbiosa ogni volta che incrocia un uomo che punta un arma da fuoco, Barbara Gordon dovrà invece lottare per dominare la paura e vincere il ricordo paralizzante della notte in cui le spararono. Un approccio che potrebbe consegnarci una supereroina con superproblemi veramente interessante, oppure un personaggio in perenne confusione emotiva. E' presto per dirlo.

Nonostante un bel pezzo dell'albo venga divorato dalla necessità di fornire spiegazioni, azione e trame vengono messe in moto. Il serial killer introdotto come primo villain della serie (Mirror) sembra interessante e pare ce l'abbia personalmente contro Barbara, per motivi che al momento ignoriamo. Trama per ora linearissima: un paio di omicidi compiuti da Mirror e infine il faccia a faccia con Batgirl, che viene lasciato in sospeso in chiusura d'albo.

I disegni di Ardian Syaf sono iperdettagliati, minuziosi, con tagli di inquadratura sapienti e in grado di ben adattarsi a sostenere il ritmo denso di dialoghi e didascalie. Colorarazione ricca di sfumature ma dai toni generali un tantino troppo lugubri. Complessivamente un numero di esordio che leggerete di un fiato ma senza trovare la risposta alla domanda fondamentale: questa promette di essere una serie interessante o solo un bieco espediente col fiato corto? Troppo presto per dirlo. Per ora l'impegno ce l'hanno messo.

DC Comics Reboot: The New 52 - tutte le recensioni

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