sabato 13 agosto 2011

Il malessere del cinema 3D

Già prima dell'uscita di Avatar, i sostenitori più attivi dell'uso del 3D al cinema sono stati il regista James Cameron e il produttore della Dreamworks Jeffrey Katzenberg.

Con il successo apri-pista di Avatar la loro influenza ha definitivamente convinto produttori e pubblico che 3D è bello, anzi è praticamente impensabile non farne uso.

Le lamentele del pubblico riguardo il costo extra del biglietto per pagare la visione di performance 3D spesso scadenti, sono state etichettate come lagnanze retrogade di pochi nostalgici.

Il 3D è il futuro del cinema. Punto! Almeno stando ai comunicati stampa diffusi dalle case di produzione che continuano a ripeterci che solo così possiamo immergerci totalmente nel fantastico mondo che di volta in volta ci viene proposto sullo schermo. Sempre che questo mondo sia realmente fantastico a prescindere, beninteso, cosa sulla quale una fetta crescente di pubblico comicia a nutrire forti dubbi. Per molti film il 3D sembra essere solo superfluo.

Peggio ancora sono state liquidate le opinioni dissonanti secondo le quali la visione 3D potrebbe provocare disturbi alla vista o altri malesseri temporanei. L'idea è stata è stata frettolosamente classificata come un semplice pregiudizio, anche se non sono pochi gli spettatori che riferiscono di aver sperimentato disagi fisici.

In aiuto alle voci scettiche sul 3D, giunge ora uno studio scientifico, riferitoci da Fox News, che è stato condotto presso la California State University dal ricercatore L. Mark Carrier.

L'esperimento ha utilizzato un campione di quattrocento studenti che si sono sottoposti alla visione di tre film: Alice in Wonderland, Scontro fra Titani, Dragon Trainer.

Ogni film è stato visionato due volte dai partecipanti al test, nelle due versioni 2D e 3D. Agli studenti è stato infine chiesto di compilare un modulo di sondaggio per riferire la loro esperienza di visione. Qualche critica alla metodologia scientifica viene mossa per l'inclusione di Scontro tra Titani fra le pellicole utilizzate dall'esperimento, in quanto questo film presenta uno dei 3D tecnicamente peggiori visti fino a oggi.

In ogni caso le conclusioni confermerebbero che il 3D viene avvertito dagli spettatori con disagio psicologico e in qualche caso anche fisico, né il 3D aiuterebbe il pubblico a farlo sentire più coinvolto con il film visionato. Anzi, riesce persino a facilitare l'oblio sui dettagli narrativi di quanto visto.

Le conclusioni dello studio sembrano però essere già superate da quella che sta forse diventando la nuova tendenza nel mercato cinematografico stesso. Ci sono i primi segnali che sul 3D si sta facendo retromarcia. Il pubblico snobba in misura sempre crescente l'entrata nelle sale tridimensionali, optando per la visione delle stesse pellicole in 2D. Anche qualche produttore si dichiara stanco di affrontare il costo extra di una produzione 3D a fronte di un ricavo monetario aggiunto sempre più modesto.

In poche parole: il 3D non sta andando da nessuna parte. Non porterà l'esperienza del pubblico né il mercato del cinema nella terra del latte e miele promessa da Avatar.

E ne è un esempio l'uscita recente di Rise of the Planet of the Apes, che ha avuto un riscontro commerciale più che soddisfacente senza chiedere agli spettatori di indossare i famigerati occhialini.




4 commenti:

Ilaria ha detto...

L'affaticamento agli occhi c'è, è indubbio. Poi per me, che ho già un paio di occhiali da vista, indossarne altri che scivolano o mal si posizionano sugli altri, diventa un'esperienza snervante. Penso che ci si possa immergere benissimo in un film fatto bene anche senza l'uso del 3d.

Sentry ha detto...

Bè... gli occhialini li fanno abbastanza bene, adatti anche a non scivolare su chi ha già gli occhiali da vista (come me). O meglio, quasi sempre. Certe produzioni più "scassone" distribuiscono occhialini indecenti :)

Trovo anche io che il 3d sia supefluo.

Grazie del commento :)

gabbro85 ha detto...

perfettamente d'accordo. il 3d è una delle sole più grandi della storia. non può essere paragonato al passaggio dal muto al sonoro, o dal bianco e nero al colore, perchè il 3d non aggiunge assolutamente nulla all'esperienza cinematografica. io lo dissi dalla visione di avatar che non sarebbe andato da nessuna parte. vidi avatar in 3d e in 2d. la prima volta feci fatica ad abituarmi alla terza dimensione e il peso degli occhialetti mi fece venire il mal di testa. in 2d me lo sono goduto alla grande. evitate il 3d come la peste!

Sentry ha detto...

In fondo sono i corsi e ricorsi della storia :) Anche negli anni '50 il 3D ebbe il suo breve periodo in cui era alla moda, ma poi il pubblico si stancò.
Grazie del commento :)

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