Nell'ultimo periodo (prima del reboot DC Comics) Dick Grayson aveva assunto il ruolo di sostituto di Batman, per un po' sparito invece dalla circolazione. Dick si era coscenziosamente impegnato a vigilare su Gotham City nei panni del Cavaliere Oscuro, cercando perciò di tenere sotto controllo i suoi lati caratteriali più anarchici e ribelli.
Ma ora Bruce Wayne è di nuovo al suo posto e Dick può tornare a essere ciò che è stato negli ultimi anni, da quando è diventato troppo vecchio per scorazzare ancora come Robin.
Nightwing è tornato! Ed è anche tanto tanto contento di esserlo, come lo sceneggiatore Kyle Higghins riesce a farci capire in ogni pagina di Nightwing#1.
Non c'è un momento migliore e più logico per reintrodurre nel DC Universe un personaggio tanto amato (e diciamolo, anche molto riuscito) qual è Nightwing. A volte la sua testata è stata trattata con trascuratezza, ridotta a mera appendice delle collane dedicate a Batman e lasciata andare in balia di una scarsa cura qualitativa. Ma - stanto a questo esordio - questo timore stavolta sembra scongiurato.
Breve festeggiamento col Comitato di Benvenuto a Gotham |
Nella penultima pagina compare infatti una frase sibillina, pronunciata da un misterioso killer prezzolato venuto a uccidere Dick Grayson, che pare ricollegarsi direttamente col cliffhanger mostrato in ultima pagina di Batman #1 (non ve lo svelo, ovviamente, ma una recensione Batman #1 è qui).
L'albo scorre quasi a per caratterizzare il personaggio, ma non mancano visionarie scene di azione in apertura e chiusura. Dick è di nuovo libero di essere sé stesso ma anche più confidente delle sue capacità, dopo aver (bene) affrontato lo stress di dover sostituire Batman. Higghins ce lo mostra sicuro di sé mentre liquida due delinquenti da quattro soldi nei bassifondi di Gotham, divertito durante una rimpatriata con i vecchi colleghi del circo, sfrenato in una scorribanda nostalgica sul trapezio.
Il circo è in città (e la prospettiva è superba!) |
Parte grafica? Eddy Barows alle matite e J.P. Mayer alle chine. Di Barrows colpisce subito l'efficacia delle inquadrature, specie nelle scene delle acrobazie sui tetti (così importanti per entrare in empatia con la gaiezza di Dick Grayson).
Barrows ha un senso della prospettiva e del movimento che non è solo tecnico. C'è del talento innato e si nota subito. La minuziosità nella cura dei dettagli, poi, che è sempre cosa apprezzabile in una tavola, potrebbe rischiare di togliere dinamicità alle posture dei corpi. Invece questo non accade, e credo proprio che Barrows prometta altre gradite e rapide evoluzioni stilistiche nell'immediato futuro.
2 commenti:
Quella "gaiezza" di cui parli in effetti confermerebbe rumors decennali nei rapporti fra lui e Bruce...
Si ma Catwoman #1 è un punto a favore di Bruce :)
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