martedì 18 ottobre 2011

Recensione: DC Universe Presents #1 (The New 52)

La nuova testata Dc Universe Presents sarà concepita come un contenitore di miniserie, presentate a rotazione per un massimo di sei numeri e via via dedicate a diversi personaggi minori del mondo DC Comics.

Come facilmente intuibile dalla copertina del primo numero, si comincia ospitando l'inquietante Deadman.

Il timore più ovvio per una operazione del genere è che la testata venga utilizzata solo per permettere ad artisti di poca esperienza di farsi un po' le ossa, testando nel contempo il gradimento che questi riescono a raccogliere fra il pubblico. Ne deriverebbe perciò un titolo antologico di qualità mediocre.

Un altro timore è che una serie così impostata possa facilmente andare incontro a vendite altalenanti. I lettori seguirebbero il titolo quando compaiono certi personaggi, abbandonandolo quando ne compaiono altri.

Almeno la prima fra queste paure, a giudicare da Dc Universe Presents #1, sembra essere stata scongiurata. La qualità dell'albo è altissima, tanto che appare subito evidente come si stia puntando a un pubblico piuttosto selezionato.

Due parole sul background  di Deadman: Boston Brand è un acrobata da circo la cui esibizione viene sabotata, uccidendolo. Nell'aldilà, una dea indù concede a Brand di tornare in uno stato di (quasi) vita, sotto il nome di Deadman, per permettergli di trovare il suo assalitore. In cambio, la dea chiede a Brand di prodigarsi per aiutare persone sull'orlo della disperazione a sbrogliare i fili dei loro destini.

Deadman e la dea Rama Kushna
Quello descitto è il background originale di Deadman, ma il personaggio meritava una riproposta perché al momento gode di buona popolarità. Ha infatti coperto un ruolo centrale in alcuni eventi chiave di casa DC Comics (Brightest Day) perdendo però molto del suo potenziale, che veniva nel contempo sciupato ed edulcorato.

Dc Universe Presents #1 ci ripropone un Deadman che ritorna alle sue origini storiche, con lo sceneggiatore Paul Jenkins fortemente impegnato a cercare una risposta alla domanda fondamentale: cosa spinge davvero Deadman ad aiutare gli altri?

Vediamo il personaggio imbattersi in vari casi umani, quali un prete in crisi con la sua fede, un medico che deve compiere una scelta di vita o morte, un condannato all'esecuzione capitale, un uomo che muore in soitudine, eccetera. Di ognuno di loro Deadman assumerà momentaneamente la personalità e il vissuto.

Questa è la prossima persona
che sto per essere
Anche se l'approccio dello sceneggiatore si sforza di essere esigente e pare uscito direttamente dalle pagine di sofisticati titoli della linea Vertigo quali Sandman o Helllblazer, il risultato finale non sembra del tutto convincente.

Le abilità circensi di Boston Brand tornano utili a Deadman quando deve muoversi con sottile equilibrismo fra i sentimenti umani, ma quello che non è spiegato abbastanza è il perché tutto ciò accada.  

Jenkins tenta di andare in profondità nell'analizzare le motivazioni di Deadman, ma nonostante le migliori intenzioni si riduce a essere molto didascalico su questo aspetto di caratterizzazione per il personaggio.

Il risultato porta comunque a confezionare un albo molto raffinato e dalle atmosfere quasi metafisiche, che saprà certo accontentare i palati più fini.

Aggiungiamo a ciò i disegni di Bernard Chang, misuratissimo nella costruzione di linee, anatomie, proporzioni e prospettive, e possiamo sicuramente concludere che Dc Universe Presents si preannuncia come una delle nuove serie DC per la quale si manterrà probabilmente molto alta l'attenzione per un risultato di qualità.

DC Comics Reboot: The New 52 - tutte le recensioni

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