giovedì 1 settembre 2011

Recensione Film: Lanterna Verde (Green Lantern - 2011)

Lanterna Perde. Ho un piccolo problema nello stendere questa recensione. Il film è ottimo. Il film non funziona.

Sento che non riuscirò a parlarne in modo molto lineare e mi rassegno a farlo in maniera più frammentata. Dopo la visione non mi scopro particolarmente divertito, ma neanche particolarmente annoiato. Sono indifferente, ecco! Brutto segno. Andiamo con ordine allora, spuntando la checklist.

Rispondenza visiva al fumetto? Buona! Rispondenza tematica? Abbastanza buona anche questa, tranne per un aspetto (importante) che dirò più avanti. Il film si fa seguire anche dal pubblico che non conosce il fumetto? Sì! Impatto visivo? Buono, specie per la fotografia. Sceneggiatura? Pulita, lineare, con le classiche incongruenze narrative - anche macroscopiche - cui abbiamo fatto il callo, quindi sorvoliamo. Approfondimento personaggi? Cominciamo a scricchiolare. Regia? Le crepe si allargano. Interpretazioni? Crollo definitivo!

Ryan Reynolds: il problema è proprio l'attore principale. Niente da fare, carisma realmente sottozero. L'hanno scelto forse perché gli riesce bene la parte dello spaccone, e la caratterizzazione che hanno voluto dare a Lanterna Verde va un po' troppo alla deriva sul tono macho-spaccone (Terra chiama Warner: questo è Lanterna Verde-Hal Jordan, eh? Non Lanterna Verde-Guy Gardner. Vi siete distratti, cose che capitano).

Per interpretare Gambit in futuro, Ryan Reynolds sarà adattissimo (forse... non lo so, vedremo) ma per la Lanterna Verde dei comics più amata di tutti i tempi - la più nobile e la più pura di cuore - non ci siamo proprio.

Tema del film? Non dico trama, sto dicendo tema. Secondo crollo! Il tema è presentare in sequenza tutto quello che serve a far vendere (prima) tanti biglietti alla cassa del cinema e (dopo) tanti prodotti alla cassa della giocattoleria e della fumetteria. E ci hanno messo proprio tutto quello che credevano servisse, non badando molto a concentrarsi sul resto e spendendo un mucchio di soldi lungo la strada. Cosa serva davvero per ottenere l'effetto sperato non lo sa nessuno, sorry. Ritenta, sarai più fortunato.

Perché come spettatore dovrebbe interessarmi un anello con cui creare verdognole piste polistyl formato gigante su cui far scorrere elicotteri in precipizio non lo so. Le creazioni scaturite dall'anello sono belle da vedere e possono sicuramente tornare utili per vendere tanti giocattoli. Ma servono anche alla trama? Al tema? No. Buttate dentro e lasciate così.

Okay, dicevamo della regia. Niente da fare anche qua. Bella, pulita, e... tollerante. Martin Campbell deve essere uno che guarda il monitor e se proprio gli passa sotto gli occhi un errore macroscopico (un attrezzista che impalla la cinepresa, per esempio) butta via la scena. Altrimenti urla "buona!" con la voce di René Ferretti. Se Campbell sia capace di fare molto altro non lo so e non lo voglio sapere, ma un po' mi ci immedesimo anche. Con i costi che ha avuto questo questo film che altro doveva fare? Ha fatto un lavoro pulito, senz'altro. Ispirato proprio no!  E' un regista d'azione e si vede. Le azioni funzionano tenendovi svegli mentre tutto il resto vi trascina fra le braccia di morfeo.

Ritmo? Uhm... c'è un rallentamento quando il buonino della situazione diventa via via più cattivello, e poi decisamente cattivone. Là ci si annoia decisamente un po' e si percepisce una certa lentezza di scorrimento. No, non parlo del cattivissimo Parallax, ma di Peter Sarsgaard nel ruolo di Hector Hammond. Se avessero approfondito un po' di più certi simbolismi che pure hanno voluto buttare dentro la storia senza lavorarli più di tanto (analogie/differenze nei rapporti padre-figlio sia per Lanterna che per Hector Hammond, per esempio) le parti lente avrebbero funzionato di più

Qual'era l'aspetto tematico che avevo lasciato in sospeso prima? Tutto quell'insistere così puerile sul contrasto coraggio/paura e altri valori analoghi. Sembra di vedere Marty McFly quando gli sale il sangue al cervello perché qualcuno l'ha chiamato fifone. Difetto che rientra nelle intenzioni di fondo mal perseguite: sfornare il film perfetto per i teenager. Queste contrapposizioni potevano essere sviluppate meglio e avrebbero costituito il vero tema del film, avrebbero dato forza e brillantezza a tutto il resto. Ci avrebbero consegnato un personaggio di credibile eroismo (è o non è un film su un supereroe)?

Conclusioni: Da non conoscitori del fumetto vi divertirete a guardare il film? No! E da fumettofili? Meno!

Non vi annoierete e questo è tutto. Giocattoli ne venderanno pochi, di popcorn al cinema giusto un po' di più. Lanterna Verde è un film curato-curato e piatto-piatto. Non riesce a fare neanche arrabbiare quanto basta per stroncarlo appassionatamente.




2 commenti:

Franz ha detto...

O... ma io e te mai che si abbia la stessa sensazione, eh? :)))

Sentry ha detto...

In compenso sono sempre d'accordo con me :)
Adesso vengo a leggere cosa hai scritto tu :)

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