venerdì 9 settembre 2011

"Gotham City" nei Batman di Tim Burton

Non c'è bisogno di ribadire che Batman Begins (2005) e The Dark Knight (2008) di Christopher Nolan sono due ottimi film, e prevedibilmente sarà ottimo anche The Dark Knight Rises (2012).

Ma a queste pellicole manca qualcosa di importante. I due Batman diretti da Tim Burton - Batman (1989) e Batman - Il Ritorno (1992) - avevano un protagonista in più: Gotham City.

Vista verso ovest dal fiume di Gotham - Concept art di Anton Furst
La Gotham City di Nolan è poco più che una versione fantastica di Chicago, con un ipertecnologico treno sopraelevato a tagliare in due la città e qualche gargoyle di contorno. Una scelta che deriva in parte dalle sobrie atmosfere visive di Batman: Year One, storia a fumetti della quale Batman Begins si propose come vago adattamento.

Per rappresentare Gotham City nei film di Tim Burton, Warner Bros mise in atto una operazione molto più complessa. L'eccellente risultato finale non è tutta opera di Burton, e sarebbe ingenuo credere diversamente. Ma la sua mano indubbiamente ci deve essere, o non si spiegherebbe perché i succesivi Batman Forever (1995) e Batman & Robin (1997) - non diretti da lui - siano due film terribilmente inguardabili.

Vista verso est dal palazzo Wayne - Concept art di Anton Furst
Stratificare Gotham City era l'idea chiave. Concepirla come una summa, unione disomogenea e anarchica di influenze appartenenti a varie epoche, accumulatesi l'una sull'altra. Proprio come dovrebbe essere una città vera.

Non solo influenze archittetoniche, però, ma la concreta visualizzazione dell'immaginario fumettistico espresso da Batman via via nel tempo.

Dal lungomare della 46° guardando a sud
verso il sovrappasso Gardner - Concept Art di Anton Furst
L'hard boiled pulp e semplicistico di Bob Kane, le carnevalate pop anni '50, le atmosfere avventurose e quasi western del Batman di Neal Adams, l'opera di svecchiamento virata verso tinte fosche per il Batman di Frank Miller, di Alan Moore e di Grant Morrison: tutto assieme, posato stato su strato, senza amalgamare.

Per concretizzare questa magica idea, Gotham venne costruita davvero negli studi Warner di Pinewood, presso Londra.

Anton Furst e la Batmobile
Un gigantesco set di ripresa che costava ventimila dollari alla settimana in spese di manutenzione, e che venne lasciato in piedi anche a film ultimato perché fosse riutilizzato nelle due pellicole successive al primo Batman del 1989.

Un'opera colossale affidata alla progettazione del direttore artistico Anton Furst, che per il suo lavoro su Gotham e sulla Batmobile vinse un Oscar nel 1990, e che morì purtroppo suicida l'anno successivo.

Come se in qualche modo la nefasta influenza di una città maledetta come Gotham gli si fosse attaccata addosso.

(Vedi anche: un altro post che ho dedicato a Tim Burton)



2 commenti:

Andrea ha detto...

Hai ragione, in effetti trovo che la Gotham city dei batman di tim burton sia eccezionale, e la gotham che pensi quando pensi a batman..solo che non l'avrei vista bene nei film di Nolan..perchè tendono ad essere molto più realistici..quindi non credo che sia una mancanza..è stata una scelta di stile..

Sentry ha detto...

E' stata una scelta derivata da year one. L'idea iniziale quando Warner decise di rilanciare Batman al cinema era fare una trasposizione fedele di Batman Year One. Poi il progetto si è evoluto diversamente. E in Year One la Gotham "visuale" non c'è. C'è più l'idea di una città corrotta e malata, ma visualmente è esattamente come qualsiasi metropoli americana.

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